La malattia di Charcot-Marie-Tooth migliora riducendo BIN1

 

 

DIANE RICHMOND

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXII – 08 marzo 2025.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La malattia di Charcot-Marie-Tooth, considerata in passato una malattia rara, è in realtà la più comune patologia neuromuscolare ereditaria, che si manifesta con debolezza muscolare ingravescente e deficit dei nervi periferici. Mutazioni eterozigotiche nel gene DNM2 sono responsabili della neuropatia.

Studi recenti hanno dimostrato che accrescendo l’anfifisina 2 o BIN1 si può ottenere un effetto terapeutico delle manifestazioni cliniche di un’altra malattia neurologica causata da mutazioni eterozigotiche nel gene DNM2, ossia la miopatia centronucleare. Indagando su questa base, Marie Goret e colleghi coordinati da Jocelyn Laporte hanno condotto uno studio che ha accertato che l’incremento di BIN1 si rivela dannoso nei modelli sperimentali murini di malattia di Charcot-Marie-Tooth; al contrario, la riduzione di BIN1 ha determinato il miglioramento di molti indici e segni della malattia. Su questa base si possono concepire due opposte strategie terapeutiche per due malattie causate da mutazioni nello stesso gene.

(Goret M. et al., BIN1 reduction ameliorates DNM2-related Charcot-Marie-Tooth neuropathy. Proceedings of the National Academy of Sciences USA – Epub ahead of print doi: 10.1073/pnas.2419244122, March 5, 2025).

La provenienza degli autori è la seguente: Institute of Genetics, Molecular and Cellular Biology, Department of Translational Medicine and Neurogenetics, INSERM U1258, CNRS UMR7104, University of Strasbourg, Illkirch (Francia).

Mutazioni dominanti in DNM2, codificanti la grande GPTasi dinamina 2, causano la malattia di Charcot-Marie-Tooth, per la quale non si dispone ancora di strategie terapeutiche efficaci. Come si è già accennato, mutazioni dominanti differenti nello stesso gene DNM2 sono responsabili della miopatia centronucleare; un modulatore endogeno del gene, l’anfifisina 2 o BIN1, se accresciuto in modelli sperimentali della miopatia centronucleare otteneva un recupero dei deficit sintomatici della malattia.

Marie Goret e colleghi coordinati da Jocelyn Laporte hanno sperimentato nel modello murino Dnm2K562E/+, un topo veicolante la più comune mutazione DNM2-Charcot-Marie-Tooth, l’innalzamento del livello di BIN1: ne è risultata un’esasperazione del fenotipo patologico. Per converso, la riduzione dei livelli di espressione genica di Bin1 in tutto l’organismo, mediante la generazione di un topo Dnm2K562E/+ con la perdita eterozigotica di BIN1, ristabiliva la prestazione motoria e migliorava l’organizzazione muscolare e i difetti strutturali dei nervi periferici.

Il recupero dei deficit motori era mantenuto almeno fino all’età di un anno. BIN1 inibiva l’attività GTPasica di DMN2, e il recupero era determinato da una accresciuta attività del mutante K562E DNM2-Charcot-Marie-Tooth, e da una normalizzazione della localizzazione di integrine nel muscolo.

Soprattutto, questo studio evidenzia BIN1 come un modificatore di DNM2-Charcot-Marie-Tooth, e indica la sua riduzione come strategia terapeutica potenziale. La sperimentazione ha anche rivelato un meccanismo patologico opposto e concetti terapeutici inversi per la neuropatia periferica di DNM2-Charcot-Marie-Tooth, contro

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Diane Richmond

BM&L-08 marzo 2025

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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